Gli archivi svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo della società, conservando e contribuendo alla memoria collettiva ed individuale, rappresentando un asset fondamentale per qualsiasi azione di promozione culturale. L’Archivio storico – Sezione Preunitaria - del Comunale di Castelfiorentino, riproduce per gran parte la struttura e i contenuti tipici degli archivi comunali toscani che furono sede di magistrature locali ma anche di magistrature intermedie quali podesterie e cancellerie. La principale caratteristica degli archivi storici dei territori che furono parte dello Stato Vecchio fiorentino, è infatti quella di costituire oggi la risultante di poli più o meno complessi e articolati di aggregazione, conservazione e trasmissione della documentazione, frutto della attribuzione delle competenze alle istituzioni di emanazione centrale.
Nel caso di Castelfiorentino, primo intervento di riordino conosciuto, con inventariazione e tutela del materiale archivistico fu curato da Michele Cioni. L’intervento fu voluto dalla Società Storica della Valdelsa che, fin dalla sua nascita, dimostrò interesse per gli archivi valdelsani e affidò appunto a Michele Cioni, fin dai primi anni del Novecento, l’inventariazione e lo studio degli archivi di Certaldo e di Castelfiorentino.
Una nuova descrizione dell’archivio di Castelfiorentino fu effettuata nel 1906 ad opera dell’allora archivista e bibliotecario del comune Francesco Tassinari che descriveva il buono stato dell’archivio comunale conservato unitamente alla biblioteca “Vallesiana” in uno stabile di proprietà del Comune.
L’archivista, che rispondeva ad una circolare del direttore dell’Archivio di Stato di Firenze, segnalava come informazioni necessarie alla conoscenza e descrizione dell’archivio, il fatto che esso contenesse documentazione non risalente oltre il XV secolo. Segnalava un significativo incendio avvenuto nell’archivio comunale all’inizio del secolo XVI, che avrebbe causato numerose perdite di materiale precedente a quella data: si trattò effettivamente del grave incendio del 1544 che mandò a fuoco l’intero archivio. L’inventario del Tassinari del 1906 si limita a descrivere “le unità che lo costituiscono, servendosi di quell’inventario o repertorio già esistente, senza aver bisogno di guastare l’ordine progressivo degli incartamenti” che lo articolavano in tre grandi raggruppamenti, creati da Cioni e intestati alle tre sezioni: – “Serie I – Comunità e Cancelleria di Castelfiorentino” – “Serie II – Potesterie di Barbialla, Gambassi e Montaione” – “Sezione III – Pretura già Potesteria di Castelfiorentino”.
Nel 2024 viene realizzata la stampa della pubblicazione “Archivio preunitario del comune di Castelfiorentino”, inventario a cura di Ilaria Pescini ed Elisa Costa, edito dalla casa editrice Olschki. Con questo nuovo inventario i contenuti dell’archivio sono stati organizzati in fondi, relativi alle principali magistrature che amministrarono, nelle diverse epoche, il territorio di Castelfiorentino e delle terre confinanti e i cui archivi erano conservati dal cancelliere comunitativo, motivo per cui quei documenti sono tutt’oggi conservati nell’archivio comunale di Castelfiorentino. Le carte conservate dal Comune di Castelfiorentino coprono un arco cronologico compreso tra la prima metà del Quattrocento e la seconda metà dell’ottocento e afferiscono a un territorio che, in quanto sede di “Cancelleria communitativa per oltre quattro secoli, si estendeva ben oltre gli attuali confini di Castelfiorentino, annoverando anche le terre di Certaldo, Montaione e Gambassi. L’archivio è arricchito dalle carte dei tribunali civile e penale operanti nella medesima area.
I contenuti digitalizzati riguardano documenti archivistici conservati presso l’Archivio storico – Sezione Preunitaria - del Comune di Castelfiorentino emanati dalle varie istituzioni che hanno amministrato questa Comunità, dal sec. XV alla metà del sec. XIX.